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I vini della Tuscia e la loro “strada”

22/12/2006

I vini della Tuscia e la loro “strada”

Terra di miti, di storia e di leggende, il Lazio offre agli appassionati dell’enogastronomia un ricco ventaglio di opportunità per soddisfare la propria sete di curiosità e di gusto.

Sono diverse le strade del vino che attraversano il territorio regionale, ognuna con caratteristiche proprie e con risvolti a dir poco esaltanti per chi pensa che il turismo nel Lazio sia solo quello che ruota intorno alla città di Roma. Un esempio ? Incamminatevi lungo la Strada dell'Olio, del Vino e del Prodotto Tipico della Tuscia e vi ritroverete immersi in un’ambiente medioevale incantevole. In provincia di Viterbo sembra esserci una particolare propensione per i prodotti tradizionali della terra, quali l’Aglio rosso di Proceno, il Farro del Pungolo d’Acquapendente, l’Asparago verde di Canino, il Fagiolo del Purgatorio di Gradoli o la Lenticchia di Onano ed insieme a quest,i i vini doc Orvieto, Colli Etruschi Viterbesi, Aleatico di Gradoli, Est! Est!! Est!!! di Montefiascone
sono una prova eccellente di come il tempo abbia saputo preservare certi sapori, in perfetta sintonia con l’ambiente circostante.


Rimanendo in tema enologico, il clou lo si assapora percorrendo la Strada dei Vini dei Castelli Romani. Qui le viti erano una realtà già ai tempi di Pirro, re dell’Epiro, che guardava con disprezzo a queste piante e al loro prezioso frutto. Non fu, poi, un caso, che, nel periodo Imperiale, i patrizi romani eleggessero la zona dei Colli Albani quale località turistica privilegiata in cui lasciarsi andare agli effetti del vino che scorreva a fiumi. Colli Albani, Colli Lanuvini, Frascati, Marino, Montecompatri, Velletri e Zagarolo sono i 7 vini doc tutelati che fanno di questa zona una delle più pregiate dal punto di vista della produzione vinicola.


Discorso a parte va fatto, infine, per la Strada del Vino della Teverina, itinerari dell'olio, del vino e dei sapori tipici, un ente che ha come scopo quello di potenziare l’offerta turistica dei centri bagnati dal fiume Tevere nella parte alta del Lazio. Un legame forte tra vino e turismo si registra anche nell’area che circonda il Lago di Bolsena. Qui, recentemente, la Regione Lazio ha istituito la Strada dei Vini dell'Alta Tuscia, di cui parleremo nel particolare La Regione Lazio, ha istituito la "Strada dei vini dell’Alta Tuscia" per promuovere la diffusione dei Doc locali ma anche e soprattutto con l’intenzione di valorizzare percorsi turistici ed enogastronomici, suddivendo il territorio interessato in tre zone, corrispondenti ai luoghi di produzione dei
tre vini Doc dell’Alta Tuscia, per preservare le piccole aziende agricole, gli agriturismi, le botteghe artigiane e le numerose trattorie che presentano menù semplici e strettamente legati alle tradizioni locali, al fine di valorizzare i prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato e di far conoscere la gastronomia tipica locale, di rendere maggiormente fruibile il patrimonio artistico e monumentale e quello culturale delle tradizioni popolari: botteghe del vino, aziende agricole produttrici di vini tipici, trattorie con cucina caratteristica, botteghe del pesce allevato nel Lago di Bolsena, aziende e casali dove è possibile svolgere agriturismo, negozi e laboratori artigiani con oggetti di produzione locale ed infine indicare le manifestazioni folcloristiche più significative
nei comuni di Marta, Capodimonte, Bolsena, Valentano, Latera, Gradoli, Onano, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Acquapendente, Proceno, Montefiascone, Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Lubriano, Graffignano e Civitella d’Agliano. Sono ben sei vini i D.o.c. (Denominazione di Origine Controllata): l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, ricavato da vigneti selezionati che si estendono su terreni tufacei intorno al lago di Bolsena; l’Aleatico di Gradoli, ottenuto da uve rosse nelle pendici dei Monti Volsini; l’Orvieto, prodotto nella Valle del Tevere; il Colli Etruschi Viterbesi; il Vignanello, la cui zona di produzione sono i Monti Cimini; il Tarquinia, da uve coltivate lungo la fascia costiera; la tradizione enologica si esprime anche nelle tre Igt: Lazio, Colli Cimini,
Civitella d’Agliano.


Il vino, quindi, come occasione di convivialità, recupero delle tradizioni, escursioni nei borghi, ma anche passione per un prodotto di qualità che nella provincia di Viterbo è frutto, prima di ogni altra cosa, di un grande amore per la propria terra. Non a caso ogni anno le migliori aziende vinicole partecipano al Vinitaly, una vetrina di assoluto prestigio dove i vini della Tuscia si sono conquistati un posto d’onore perché i produttori hanno scelto una missione precisa: l’alta qualità. Una scelta condivisa e promossa dalla Camera di Commercio di Viterbo che ha istituito il marchio collettivo Tuscia Viterbese con l’intento di dare più impulso alla valorizzazione dei prodotti tipici e in particolare alla ricchezza vinicola, espressione di un territorio che è
riuscito a conservare il sapore delle cose buone e genuine. Ogni anno, tra luglio e agosto la Camera di Commercio di Viterbo e l’Amministrazione provinciale di Viterbo propongono le Feste del Vino, un viaggio lungo un percorso che unisce sapori unici, arte e tradizioni. Protagonisti della manifestazione sono i Comuni e le Pro loco di Civitella d’Agliano (22-24 e 29-31 luglio), Gradoli (29-31 luglio e 5-7 agosto), Montefiascone (30 luglio–15 agosto), Castiglione in Teverina (3-7 agosto), Vignanello (10-15 agosto), i quali presentano un cartellone ricco di eventi spettacolari e offrono l’opportunità di trascorrere piacevolissime serate, scoprire angoli incantevoli nei centri storici medievali, degustando i prodotti agroalimentari tipici accompagnati dagli eccellenti vini locali.

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